martedì 17 gennaio 2012

TECNICA TELEMARK - Osservazioni di Riccardo

Riccardo Torri, esponente di spicco di Freeride Experience (!), a Dicembre ha fatto una bella full immersion di tecnica telemark a LIVIGNO, la culla italiana della sciata a tallone libero.

Di seguito riportiamo la sua relazione di fine stage. Ci pare molto ben fatta e interessante. Per chi ha voglia di conoscere qualcosa di più sulla danza dello sci....

Tonale, telemark freeride





di Riccardo Torri – Gruppo Istruttore Carlo Zortea

Lavoro di gruppo

Il gruppo, sotto la guida di Carlo, è costituito da 9 telemarker. Il livello tecnico è omogeneo anche se eterogeneo dal punto di vista dello stile nel sciare a telemark. Lo stile espresso da ognuno, infatti, si distingue in base al gusto personale e molto probabilmente in relazione alla formazione di ciascuno come sciatori, snowboarder e fondisti nonché telemarker.
Alcuni prediligono uno stile più classico altri uno stile più contemporaneo, altri ancora un stile più sportivo; i primi (di cui mi sento di far parte) traggono benessere e soddisfazione soprattutto dalla semplicità del gesto tecnico e accentuandone la gradualità; lo stile contemporaneo contiene elementi di freestyle e acrobazia che esaltano lo spirito di libertà della sciata a tallone libero. Una sciata più aggressiva e veloce, che ho definito sportiva, è quella caratterizzata dalla ricerca della conduzione nella sciata in pista e da linee più filanti sia in pista che in fuori pista.
Malgrado le differenze, i diversi stili risultano essere efficaci sia in pista che fuori pista. Ritengo che l’efficacia nel telemark abbia a che fare con il senso di equilibrio e al tempo stesso di libertà che avvicina il sciare al danzare.


Val Senales


Tecnica

Il lavoro svolto sulla tecnica della sciata a telemark si è focalizzata su due aspetti principali ovvero i) l’inversione e ii) la gradualità ed efficacia dell’apertura degli arti inferiori nella posizione a telemark.
Sono stati eseguiti esercizi specifici ma soprattutto si è cercato di concentrarsi sulle sensazioni da ritrovare nella sciata a telemark; si è quindi ridotta la velocità e allungato i tempi di esecuzione degli esercizi seguendo un metodo analitico più delle sensazioni che dei movimenti.
Durante il primo modulo sono stati inoltre introdotti i concetti principali che distinguono la tecnica classica e la tecnica moderna.

                Tecnica tradizionale
Assetto frontale costante e busto naturalmente eretto
Squadratura degli angoli
Schema ambio e Azione rotatoria
Azione centripeta e distensione naturale

Squadratura degli angoli, assetto frontale e busto eretto


                Tecnica moderna
Assetto frontale variabile e uso attivo del busto
Asse caviglie-bacino verso l’avanti-interno ed asse bacino-spalle perpendicolare al terreno
Apertura della posizione a telemark variabile e dinamica
Distinzione tra Livello Base e Livello Evoluto
Azione centripeta finalizzata alla dinamicità ed efficacia-precisione

Apertura della posizione variabile, uso attivo del busto, caviglie e bacino verso l'avanti interno


Istruttori

Il corpo di istruttori è parso molto coeso e la sua caratteristica principale, oltre alla capacità e competenza tecnica, è parsa la spiccata propensione al confronto tra gli stessi istruttori ma anche nei confronti degli specializzandi. Mi ha infatti colpito molto il nostro continuo coinvolgimento da parte degli istruttori e la possibilità di esprimersi in libertà rispetto alle scelte tecniche e didattiche affrontate sia in pista che in aula. Tuttavia, non manca il rigore nell’osservazione dei principi della sciata a telemark nella concezione attuale, come:
1.       Libertà
2.       Eleganza
3.       Benessere
La composizione eterogenea del corpo istruttori e il sito web www.istruttoritelemark.it rappresentano bene la propensione al confronto e il senso di apertura della sciata a telemark trasmessa durante il primo modulo.


Libertà, eleganza, benessere


Esperienza di insegnamento

Le persone con cui abbiamo lavorato sono sciatori di medio-alto livello con buona esperienza (almeno una stagione) nella pratica della sciata a telemark.
Durante le esperienze pratiche di insegnamento ho notato principalmente l’ansia dell’allievo nell’assumere la posizione a telemark.
Tale ansietà determina una generale instabilità dell’assetto e staticità di postura.
Gli esercizi proposti sono stati dunque finalizzati alla comprensione della gradualità dei movimenti, della centralità della posizione e della distribuzione del peso su entrambi gli arti inferiori.
Uno degli esercizi che ho notato essere più utile è quello dello slittamento verso valle in posizione a telemark. La centralità e la corretta distribuzione del peso (quindi la posizione di equilibrio) è ottenuta quando lo slittamento avviene sulla linea di massima pendenza. L’allievo in questo modo prende confidenza con la posizione a telemark e l’equilibrio che essa garantisce.
L’azione centripeta può essere facilitata facendo eseguire la prima parte di curva con i piedi affiancati e assumendo la posizione a telemark solo dopo aver “sentito” il momento di sospensione o di pausa che precede il momento in cui si inizia ad assumere la posizione a telemark (in prossimità della linea di massima pendenza) tramite l’avanzamento del piede esterno che “gira attorno al piede interno alla curva” fino ad ottenere una posizione a telemark stabile.
In questo modo, l’allievo percepisce la gradualità dell’inversione che sarà affinata attraverso la continuità di movimento.
Inoltre, la comprensione della distensione naturale (e dall’azione centripeta a inizio inversione) è stata affrontata facendo eseguire all’allievo una serie di distensioni naturali (con inizio di inversione) sulla diagonale. A partire dalla posizione di equilibrio elementare sulla diagonale, eseguire la distensione naturale con avvicinamento dei piedi e contemporaneo indirizzamento degli sci verso la linea di massima pendenza riportandosi sulla stessa diagonale nella posizione di equilibrio elementare. L’esercizio è stato eseguito lungo entrambe le diagonali.
L’aumento della sensibilità a livello dei piedi e delle articolazioni della caviglia e del ginocchio è fortemente affinata facendo eseguire una sequenza di curve a velocità controllata e con gli scarponi slacciati.
Il risultato ottenuto più importante è stato quello di far comprendere all’allievo la gradualità del gesto e di percepire una sicurezza maggiore durante la fase di inversione e di chiusura della curva.



Introduzione all’insegnamento

Durante il modulo, in pista e in “aula”, sono state affrontate le linee generali di strategia d’insegnamento.
1.       Dal generale al particolare: analizzare lo sciatore nell’insieme individuando i macro errori e poi procedere con l’individuazione dei particolari.
a.       Verificare l’assetto dei piedi dell’allievo
b.      Analizzare la quantità di movimento dell’allievo
2.       Verificare le sensazioni dell’allievo favorendo lo scambio di pareri e seguendo (nel rispetto dei ruoli di maestro e allievo) le naturali disposizioni dell’allievo.
a.       Porre l’attenzione sull’efficacia della sciata
b.      Non insistere sulla correzione di particolari che non concorrono all’efficacia della sciata
3.       Decostruzione degli schemi associati alla pratica di altre specialità (soprattutto dello sci alpino) per costruire schemi propri del telemark.
a.       Cercare di non disattendere le aspettative dell’allievo spiegando il percorso didattico che talvolta comporta dei passi indietro rispetto alle capacità in altre specialità (sci alpino, snowboard e sci di fondo) ma che consentono di avanzare più agevolmente nell’apprendimento della sciata a telemark
b.      Sfruttare lo schema ambio, soprattutto nella tecnica classica, per impostare la corretta posizione del busto e dell’anca e il corretto avanzamento del piede esterno
4.       Livello di base: particolare attenzione è stata dedicata alla strategia di insegnamento da seguire per il livello di base e in particolare rispetto alla scelta di introdurre la curva a “spazza-telemark” piuttosto che far eseguire l’inversione lungo la diagonale ovvero eseguire l’intera curva avendo già eseguito l’inversione. Personalmente preferisco adottare la curva a “spazza-telemark” perché consente di conseguire due obiettivi fondamentali dell’insegnamento:
a.       Sciare in sicurezza attraverso il controllo della velocità e delle traiettorie
b.      Creare i presupposti per l’avanzamento nella progressione didattica
                L’introduzione dello “spazza-telemark”, infatti, permette di fare i primi passi nella sciata a telemark     in sicurezza e di introdurre già nel livello base l’inversione associata al concetto di gradualità che        caratterizza i livelli più alti della progressione didattica della sciata a telemark.

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