lunedì 26 settembre 2011

Premessa "storica"... lontani nel tempo, un passo nel futuro

Perchè Freeride Experience

L’idea è quella di continuare il progetto sci fuoripista,“sci montagna”, snowboard backcountry iniziato alla fine degli anni ’90. All’epoca avevo una scuola di sci ai Monti della Luna sopra Cesana nella Via Lattea. La mia passione di sempre era lo scialpinismo e il fuoripista anche interpretato come sci ripido. Pensai di proporre ai clienti della scuola, in prevalenza inglesi ed olandesi, alcuni programmi molto “easy” di cosiddetto freeride. Si era all’inizio di questa nuova tendenza. In realtà continuava la passione del fuoripista sempre esistita fin dagli anni ’70. Però c’erano alcune attrezzature più indicate, maggiore attenzione alla sicurezza e una ricerca di percorsi più tecnici come ad esempio varie linee sui canali.
Comprai un furgone 4x4 che sarebbe servito per andare a prendere i gruppi al fondo delle discese quando queste non terminavano alla base degli impianti. Acquistammo qualche paio di sci a base larga dalla Volkl (non più di 80 mm sotto il piede), da dare in prova ai clienti. Inoltre alcuni ARVA, pale e sonde. Pubblicai una piccola guida con una sessantina di itinerari da me ben conosciuti e testati sui quali portare la gente. Diedi il nome di “FREERIDE” all’iniziativa: il nome era stampato ben in grande sulle fiancate del furgone 4x4! La prima stagione fu quella 97/98…

In seguito, dato che praticavo e insegnavo anche snowboard, inserii nei programmi di fuori pista il backcountry: racchette da neve e tavola in spalla in salita, tavola ai piedi in discesa…
Nel 2002 e nel 2003 organizzai per la Burton i primi due raduni di backcountry in Italia. La sede era la Val di Thures (una valle di wilderness magica non lontano da Sestriere). Si tenne anche una competizione che partiva da Thures e saliva alla cima Dormillouse. Ci fu un buon successo.

Nel 2000 intanto era decollata, grazie alla sponsorizzazione della Burton e ad un editore del ramo snowboard, la prima rivista italiana di backcountry. Si chiamava appunto “Backcountry”… che ha avuto un seguito negli anni successivi con la rivista nazionale e indipendente “Montagnard” da me fondata insieme a Giancarlo Costa.

In tutti quegli anni e ancor prima, a partire dal 1992, feci gare sia di scialpinismo che di snowboard backcountry in Italia e all’estero. Una grande passione… mi insegnò molto sia sotto il profilo sportivo che umano.

A cavallo fra il 2001 e il 2005 misi insieme un gruppo di ragazzi della valle che accompagnavo in queste pratiche sportive. Uno era formato da una ventina di ragazzini dai 9 ai 15 anni residenti in valle che portavo a fare snowboard backcountry. L’altro era un club di scialpinismo agonistico: giovani compresi fra i 15 e i 19 anni.

Più o meno negli stessi anni lavorai con la FISI, commissione scialpinismo. Prima come allenatore del Comitato AOC. Poi come allenatore del settore giovanile della nazionale di scialpinismo costituita nel 2002.

Negli anni fra il 2006 e il 2008 sono stato via dalla Valle Susa per lavoro. Nel 2009 sono tornato e mi sono stabilito a Bardonecchia, dove nel 2009 ho ripreso ad occuparmi, anche se più saltuariamente, di sci freeride, scialpinismo, e snowboard backcountry.

Nell’inverno 2010/2011 ho dato avvio al progetto “Freeride Experience”.

Attualmente sto frequentando il primo corso della Scuola Tecnici Federali della FISI per diventare tecnico federale e allenatore di sci alpinismo

Questa auto-presentazione non è per "vanto". Desidero solo far comprendere che il progetto “Freeride Experience” nasce da anni di esperienze maturate in diversi settori della montagna invernale e di lavoro con sci e snowboard al di fuori delle piste battute. 
Lontano dai canoni convenzionali...


Federico Acquarone




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